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Michelle Causo, il 17enne si difende: «Voleva i soldi, mi aveva dato dell’hashish». Escluso l’approccio sessuale

7494893_01145444_12Resta in carcere il 17enne accusato dell’omicidio a Roma della sua coetanea, Michelle Maria Causo. In presenza della madre ha provato a ricostruire per quattro ore, davanti ai magistrati, la sua versione su quanto è successo mercoledì scorso nell’appartamento di Primavalle: l’appuntamento con lei, la lite per i soldi, le coltellate e l’ultimo folle tentativo di disfarsi del cadavere, infilato in un sacco e trasportato in strada per centinaia di metri con un carrello per lasciarlo vicino ai rifiuti.

Il 17enne si difende davanti al gip
Il ragazzo, che deve rispondere di omicidio volontario, ha lasciato la struttura in un’auto delle forze dell’ordine, nascosto abbassandosi nel sedile posteriore della macchina affinché fosse tutelata la sua identità ed è ora ristretto nel carcere minorile di Casal del Marmo. Per chi indaga però ci sono ancora dubbi sul movente e il racconto de giovane non convince del tutto: dalle dichiarazioni del 17enne tuttavia potrebbero essere emersi elementi per fare luce su diversi aspetti ancora poco chiari della vicenda. E resta in piedi la possibilità che presto possa essere presa in considerazione l’ipotesi di una perizia psichiatrica per il diciassettenne o che addirittura questa possa essere la chiave di una strategia difensiva che per il momento resta nel riserbo totale.

La versione ripetuta anche all’inizio
Nei primi momenti dopo l’arresto, il diciassettenne aveva detto di aver litigato con la vittima perché inveiva contro di lui chiedendogli dei soldi ed ha confermato sostanzialmente la stessa versione oggi al gip.

Fin da subito le sue parole avevano sollevato dubbi anche se l’ipotesi che gli ambienti della droga facessero da sfondo al delitto è stata presa in considerazione. Non a caso nell’appartamento del giovane sono state trovate sostanze utilizzate per produrre un mix di stupefacenti sintetici e molti abitanti del quartiere hanno raccontato che il diciassettenne frequentava gli ambienti dei pusher. Inoltre sembra che il ragazzo, anche dai racconti dei testimoni che lo avevano visto col sacco, fosse in uno stato di alterazione dovuto all’assunzione di alcol e droga.

Nessun approccio sessuale
La pista dell’approccio sessuale rifiutato non viene in ogni caso scartata. Dettagli importanti sul rapporto tra i due arriveranno anche dall’esame dei cellulari che gli inquirenti hanno sequestrato. Il medico legale ha comunque proceduto anche ai prelievi per gli esami tossicologici sul corpo di Michelle. Dall’autopsia, dalla quale si evince che il ragazzo avrebbe sferrato almeno sei colpi partendo da un fendente alla schiena per poi proseguire con almeno altri cinque al collo e all’addome, è emerso che Michelle avrebbe tentato di difendersi. Sul cadavere non sono stati però trovati i segni di una violenza sessuale.

Mercoledì i funerali della ragazza
Dopo l’autopsia del medico legale al policlinico Gemelli e il conseguente nulla osta per la salma, è stata fissata la data dei funerali di Michelle: si svolgeranno mercoledì alle undici nella chiesa della Presentazione a Primavalle. E nel quartiere monta la rabbia, in queste ore amplificata dal dolore del padre della ragazza. «Lo Stato deve fare giustizia, altrimenti c’è la giustizia della strada…Perdono? Non esiste perdono per una roba del genere, lo considererei solo se mi portassero indietro mia figlia. Certe cose non passano, io non vivo più», ha detto l’uomo per il quale la storia della droga e del debito «sono cose che non esistono».

Michelle Causo, il 17enne si difende: «Voleva i soldi, mi aveva dato dell’hashish». Escluso l’approccio sessualeultima modifica: 2023-07-02T20:36:11+02:00da chris20210
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