Il racconto della mamma
La storia non parla di incesti, ma solo della grande voglia di avere un figlio sano e con i geni “di famiglia”. La donna ha raccontato di essersi sposata anni fa con un uomo che aveva già due figli e che aveva effettuato una vasectomia. Il desiderio di diventare mamma per lei era forte tanto quanto l’amore per questo uomo. Così, per risolvere il problema, i due hanno pensato a una soluzione inusuale: prendere il seme di uno dei due figli.
«Non volevamo usare una banca del seme, quindi abbiamo chiesto al figlio di mio marito di essere il donatore – ha raccontato -.
Abbiamo ritenuto che fosse la decisione migliore: nostro figlio avrebbe avuto i geni di mio marito, di cui conoscevamo lo storico genetico, e la personalità e l’intelligenza del mio figliastro. Lui ha accettato la nostra richiesta», ha raccontato.
La paura dei due genitori
Adesso, il grande dilemma: «Nostra figlia ha 30 anni ora. Come possiamo dirle che suo “padre” è suo nonno, suo “fratello” è suo padre, sua “sorella” è sua zia e suo “nipote” è il suo fratellastro?». Un problema non da poco. «Io e mio marito siamo siamo molto preoccupati – dice la donna – La difficoltà maggiore ce l’ha mio marito, perché vuole che nostra figlia sappia che sarà sempre e per sempre suo padre».
Il consiglio del terapista
A rispondere ci ha pensato l’editorialista Lori Gottlieb, che è una psicoterapeuta qualificata. Secondo lei, prima di scusarsi è importante spiegare la situazione nel modo più semplice e chiaro possibile. «La mamma dovrebbe assumersi le responsabilità di quello che è successo, senza trovare scuse», ha aggiunto la terapista.