La sorella di Kim Rossi Stuart , anche lei attrice, ha girato un docu-film “Io combatto- Dalla comunità alla Rems, passando per il carcere, il viaggio di una madre nel buio delle istituzioni”. Il figlio è stato arrestato due volte nel giro di poco tempo: per resistenza a pubblico ufficiale, per un piccolo furto da 60 euro, compiuto in uno stato psicotico. Per Jack si sono spalancate le porte di Rebibbia. Venticinque anni, il sogno di diventare campione del mondo di pugilato, la droga. «Con questo bipolarismo quando assume delle sostanze va subito fuori di testa. Non è un criminale». A maggio aveva finito di scontare la pena per il furto ma su di lui pende ancora un anno di Rems per infermità mentale. «È un internato, senza le cure adeguate, perché non c’è posto nella struttura alternativa dove dovrebbe andare. La lista d’attesa è pazzesca. Le Rems sono ancora pochissime! Nel Lazio sono 3-4, 80 in tutta Italia a fronte di un fabbisogno di 120. Non si può trattenere in carcere chi è stato destinato ad una struttura di cura, le Rems vanno potenziate, questo è il problema».
Il docu-film “Io combatto” sarà proiettato nel corso di un convegno che si terrà a Roma martedì 12 novembre a Roma, presso la Fondazione Don Luigi Di Liegro, in via Ostiense. Moderato dalla psicologa specialista in Psicologia Giuridica Elisabetta Caponetti, all’incontro interverrà l’assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D’Amato e le persone che l’hanno affiancata in questa battaglia: Gabriella Stramaccioni, Garante Detenuti del Comune di Roma Capitale, Giusy Gabriele, Psichiatria Democratica e Giancarlo Di Rosa, avvocato di Loretta Rossi Stuart.