Suicida Luca, il marito della biker Jojo: aveva perso la moglie due giorni fa. «Non ha retto al dolore»
|Due giorni dopo aver perso la moglie, Giovanna Vanin detta JoJo, il marito si è tolto la vita. Luca Simionato, 54 anni, si è ucciso in un cantiere edile a Quinto di Treviso: il suo corpo è stato rinvenuto nel primo pomeriggio di oggi da alcuni operai, a fianco di un biglietto in cui spiegava il suo gesto. L’uomo aveva perso qualche giorno fa la moglie, 55 anni, come lui nell’ambiente dei «bikers» trevigiani. Oggi erano previsti i funerali della donna.
Giovanna era morta solo pochi giorni fa, stroncata da un malore improvviso: «Si è accasciata su di me e non si è più svegliata», aveva detto il marito. Per lui, scrive oggi il quotidiano Il Gazzettino, è diventato impossibile immaginare un futuro senza la donna con cui condivideva tutto da 26 anni, compresa la passione per le moto Harley-Davidson che aveva reso un’icona la coppia trevigiana. L’officina-negozio Shop74 era un punto di riferimento per il mondo degli appassionati.
Quinto di Treviso, la città in cui vivevano e lavoravano, ora è sotto choc. La macabra scoperta, ieri intorno alle 13.30, è stata fatta dagli operai di un cantiere edile di via Nogarè: Luca se n’è andato pochi giorni dopo Jojo, che dopo quel malore aveva resistito per quattro giorni in coma in ospedale prima del decesso. Fatale un arresto cardiaco, seguito da un edema cerebrale. Luca era stato al suo capezzale giorno e notte, ma non è bastato, e non ha retto al conseguente dolore. Una vicenda che lascia davvero senza parole.
«Erano una coppia affiatatissima. Lei vivace, determinata, una forza della natura. Lui amabile, sorridente, che apriva a tutti le porte della sua officina», li descrivono gli amici, scrive Il Gazzettino. Il funerale di Giovanna era fissato per oggi, nella chiesa di Quinto. Luca alle 10 è passato in Comune, a ringraziare per la vicinanza. «Grazie, grazie, grazie. Siete davvero delle belle persone», il messaggio che invia al sindaco Stefania Sartorato. Poi a mezzogiorno telefona al parroco don Stefano Bressan, parlano a lungo. «La sua voce al telefono non sembrava quella di un uomo disperato, pronto a compiere un gesto estremo», dice il sacerdote. Poco dopo ha deciso di farla finita: inseparabili, anche nella morte.