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Carol Maltesi, quell’sms dell’ex: «Quando arrivi a Verona?». Così è nata la furia omicida del killer

6596648_30091048_fontana5«Quando pensi di trasferirti a Verona?», questa l’ultima domanda fatta dall’ex compagno e padre di loro figlio di sei anni, al telefono a Carol Maltesi, in quella che si sarebbe rivelata la loro ultima telefonata. Era la mattina del 10 gennaio e Carol risponde con i dettagli sulla ricerca della casa per avvicinarsi all’adorato figlio. Ma ad assistere alla telefonata c’è Davide Fontana, il bancario che di lì a poco sarebbe diventato l’assassino di Carol.

Sentire quelle parole, quel progetto che lei si accingeva ad attuare – trasferirsi a Verona – è stata la miccia che gli ha fatto esplodere la rabbia omicida. A rivelarlo è il gip Stefano Colombo nella rinnovazione della custodia cautelare, da cui emerge che il 43enne ha iniziato a infierire a martellate sulla 26enne appena lei ha chiuso quella telefonata con il suo ex compagno veronese, rimasto a vivere in un comune della Bassa insieme al figlioletto nato dalla relazione con la commessa diventata attrice di film hard durante il lockdown. Per dare un futuro a suo figlio, infatti, Carol divenne Charlotte Angie.

Lei da qualche settimana stava cercando casa a Verona dove voleva trasferirsi lasciando Rescaldina, vicino Milano, per stare più vicina a suo figlio. Andarsene da lì significava ricongiungersi al piccolo, ma anche allontanarsi dal suo vicino di casa, quel Davide Fontana che era ossessionato da lei. Tra loro c’era stata una breve relazione, poi si erano lasciati ma erano rimasti amici e lui, con il pretesto di farle da manager la seguiva ovunque. Fontana, negli ultimi tempi, accompagnava Carol come un’ombra, portandola nei set dove lei girava scene per adulti e nei locali in cui si esibiva. Ai magistrati ha confessato di non essere geloso dei suoi spettacoli, ma era terrorizzato dal fatto di perderla. Così, quando quella mattina Carol ha ricevuto la telefonata dall’ex compagno veronese, Fontana ha perso la testa.

GLI UTLIMI ISTANTI DI VITA
A ricostruire la scena e gli ultimi istanti di vita della vittima è il gip Colombo: vittima e assassino erano a casa di lei, a Rescaldina. Stavano girando insieme un film per adulti. La loro performance viene interrotta dalla telefonata. L’argomento era il trasloco imminente a Verona. Neppure il tempo di riagganciare che la 26enne viene «massacrata da Fontana a martellate». Ripercorrendo la sua escalation di follia e violenza contro la donna che «doveva essere soltanto sua».

Fontana agli inquirenti ha dichiarato: «Non so cosa mi sia successo». Il crudele modo con cui ha infierito a morte sulla giovane mamma, non lascia comunque dubbi al gip: in quei momenti efferati, la telecamera con cui poco prima stavano girando un video continuava a filmare tutto. Immortalando l’assassino durante le martellate e anche mentre le tagliava la gola con un coltello giapponese.

Carol Maltesi, quell’sms dell’ex: «Quando arrivi a Verona?». Così è nata la furia omicida del killerultima modifica: 2022-04-21T13:08:44+02:00da chris20210
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