Il governo delle Maldive si è allineato alla posizione dei Paesi che hanno condannato l’attacco della Russia all’Ucraina, ma per loro le possibilità di azione contro le proprietà degli oligarchi sanzionati sono comunque scarse. E, come Melnichenko, altri oligarchi stanno viaggiando (o sono già arrivati) verso le isole a sud-ovest dell’India con le loro imbarcazioni, così da metterle al sicuro. Secondo i dati forniti dal sito “MarineTraffic”, che segnala le posizioni delle navi in tempo reale, almeno tre yacht hanno oscurato le loro posizioni o si sono spostati in acque internazionali.
«In acque internazionali nessuno può toccarli»
L’idea di sequestrare gli yacht è «inverosimile», perché il sistema legale delle Maldive non è sufficientemente solido, ha affermato in un’intervista il procuratore capo del paese, Hussain Shameem, aggiungendo che le autorità non potrebbero confiscare facilmente le navi in visita, a meno che non sia stato commesso un crimine.
Abdul Hannan gestisce Seal Superyachts Maldives, fornendo carburante e cibo agli armatori, compresi i clienti russi. Hannan ha affermato che i costi degli yacht in genere ammontano a centinaia di migliaia di dollari a settimana e che circa la metà dei suoi clienti sono russi. «Per il momento, stanno cercando di mantenere gli yacht in acque internazionali», dove possono potenzialmente rimanere inattivi per mesi. Così nessuno può toccarli», ha spiegato. Ma questo è solo uno degli escamotage. Gli oligarchi stanno studiando le scappatoie per evitare le sanzioni e, in molti casi, ci stanno riuscendo.