«Siamo decollati questa mattina alle 11.40 dal campo sportivo di Limosano e dopo una ventina di minuti, verso le 12.05, applicando le nostre tecniche di ricerca, elicottero con i portelloni aperti con due persone da una parte e due dall’altra che guardano fuori, siamo riusciti a vedere in mezzo ai rovi un giubbotto rosa, che era quello che sapevamo che indossava la bambina – dice il vice ispettore della Polizia – Ci siamo abbassati con l’elicottero per vedere meglio. Abbiamo visto che la bambina era in piedi, quindi non era distesa. La zona era molto impervia ma siamo riusciti a trovare un punto nei paraggi dove poter atterrare».
«Eravamo attrezzati anche a calare i soccorritori con il verricello ma non ce ne è stato bisogno perché nei paraggi c’era una zona idonea per l’atterraggio – aggiunge – Siamo atterrati, io sono sceso per terzo e siamo andati subito a cercare la bambina. Siamo scesi nel dirupo e lei era lì in mezzo ai rovi, era in piedi e non piangeva. Si vedeva che era spaesata ma l’abbiamo chiamata ‘Nicole Nicole’ e lei ha risposto subito. Ci ha detto che aveva fame e voleva fare merenda. Abbiamo visto che non era politraumatizzata e l’abbiamo presa in braccio. Poi a catena siamo riusciti a risalire dal dirupo. Abbiamo cercato di rassicurarla, di coprirla, gli ho messo il mio cappellino di lana in testa e la coperta termica. L’abbiamo tenuta stretta in braccio. Poi l’abbiamo caricata sull’elicottero e portata al campo sportivo dove è stata visitata dal 118». «Non le dico l’emozione, io ho un figlio di 6 anni, e quando mi hanno chiamato questa notte ho pensato subito a lui. Noi facciamo tanti soccorsi perché abbiamo come zona di competenza Abruzzo, Molise e Marche, facciamo tanti soccorsi ma non sempre vanno a buon fine – conclude – Questa volta mi sentivo positivo».