L’uomo, che lavorava in un centro scommesse dell’hinterland etneo, aveva avuto una relazione burrascosa con la ragazza. Non ha lasciato alcun biglietto per spiegare i motivi del suo gesto.
La pistola con la quale si è ucciso, una Beretta modello 92 con matricola abrasa, insieme a due caricatori contenenti 20 proiettili calibro 9 x 21, sarà inviata al Ris di Messina per gli accertamenti balistici e per verificare se sia la stessa arma con la quale è stata uccisa la ragazza.
Secondo gli investigatori l’omicidio di Jenny era stato organizzato dal suo ex in tutti i dettagli, pianificato come una vera e propria esecuzione. Lo avevano ricostruito ascoltando la testimonianza della donna che era uscita insieme con lei dalla panetteria il giorno del delitto: insieme si erano messe in attesa della madre di Giovanna, quando quest’ultima era stata avvicinata da un uomo a volto coperto che le aveva puntato la pistola alla testa per poi far fuoco ripetutamente.