«Il tribunale mi ha condannato per complicità nell’omicidio perché c’era lì il mio Dna, ma i documenti (processuali) dicono che vi erano altre persone e che non sono stato io a infliggere le ferite fatali». Alla domanda se si riferisca ad Amanda Knox e Raffaele Sollecito, entrambe assolti, Guedè ha risposto: «voglio dire solo che lei dovrebbe leggere i documenti». «Come ho già detto, (i documenti) affermano che c’erano altri e che non ho inflitto le ferite. Io so la verità e anche lei la sa», ha aggiunto, riferendosi ad Amanda. Guedé è l’unica persona finora condannata per l’omicido della studentessa britannica, avvenuto a Perugia nel 2007. Il fratello di Meredith, Lyle, ha brevemente commentato la sua scarcerazione. «Sapevamo che questo giorno sarebbe venuto, ma il fatto che sia arrivato all’improvviso e senza che fossimo avvertiti ci ha colto alla sprovvista», ha affermato.
Meredith Kercher, Rudy Guede: «Le mie mani insanguinate? Cercavo di salvarla. Amanda sa la verità»
Meredith Kercher, Rudy Guede: «Le mie mani insanguinate? Cercavo di salvarla. Amanda sa la verità»ultima modifica: 2021-11-29T19:11:23+01:00da
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