Ma ieri l’ennesimo duro colpo. Al dolore immenso per la perdita della figlia, infatti, negli anni se ne sono aggiunti altri. Assurdi, immotivati. Ieri un amico le ha segnalato la presenza online di un profilo che mostra il volto di Elena, bellissima con i suoi occhi verdi e i capelli lunghi, ma porta il nome di Michela Tasso, una fantomatica studentessa della Sapienza originaria di Cerignola. «Ci sono persone che non conoscono vergogna – commenta mamma Graziella, cercando di darsi una spiegazione – non so cosa può esserci dietro a un gesto simile. Potrebbe essere una truffa, è comunque qualcosa di illecito e non voglio che venga accostato al volto di mia figlia. Per una mamma il dolore non finisce mai, perché alimentarlo in questo modo assurdo? Denuncerò tutto alla Polizia postale».
Si tratta di un furto di immagine, un reato odioso ancora di più se si tratta del viso di una giovane deceduta. Il volto di Elena, ritratto in quella foto, è reperibile online su molti siti di informazione per le notizie legate all’incidente stradale e al processo, ma non solo. La giovane, infatti, è stata al centro di un’altra incredibile vicenda che ha portato alla mamma l’ennesimo strazio: nel 2020 un uomo, ossessionato dalle lapidi di giovani donne morte, rubò le ceneri di Elena dal cimitero Verano. Seguirono indagini e ricerche fino al ritrovamento dell’urna. «È come se fosse morte tre volte. Per il furto delle ceneri – ricorda mamma Graziella – ho provato un dolore enorme ma anche la vicinanza di tante persone. Ed è lo stesso affetto di chi mi ha segnalato questo abuso».